INDICAZIONI PER POST-TERAPIA 

Quello che è utile per DOPO

Cosa può succedere dopo la terapia e cosa fare.

COME MANTENERE IL RISULTATO ESTETICO & FUNZIONALE NEL TEMPO

DETARTRASI / AIR-FLOW / FLUOROPROFILASSI

In generale: durante le 24 ore successive al trattamento non assumere cibi o bevande colorate, come per esempio: caffè, tè, sigarette, tabacco, sigari, bevande colorate, vino, sughi e salse, verdure (carciofi, carote, spinaci, barbabietole, pomodori, …), frutta (ciliegie, fragole, frutti di bosco), marmellate, liquirizia, colluttori.

Lieve o acuta sensibilità dentinale: applicare gel specifici desensibilizzanti; usare dentifrici specifici desensibilizzati e acqua tiepida; evitare di assumere cibi troppo caldi o troppo freddi, cibi o soluzioni ipertoniche o acide (aceto, agrumi, …).

Enfisema sottocutaneo: per il passaggio di bolle d’aria all’interno dei tessuti sottogengiva: richiedere visita di controllo.

Irritazione delle gengive e dei tessuti: sciacquare la bocca con acqua tiepida salata.

Mantenimento: la rimozione del tartaro e dei batteri in esso residenti va ripetuta periodicamente, con la frequenza consigliata dal medico (di regola ogni 6 mesi).

SBIANCANTE CLICK

Variazione tonalità: può succedere che ci sia un leggero cambiamento di gradazione nel colore dei vostri denti nelle prime 24-48 ore successive al trattamento.
Questo è dovuto anche alla riformazione del rivestimento salivare. Inoltre, potreste notare una leggera regressione dello sbiancamento
dovuta alla quotidiana assunzione di cibo e bevande che contribuiscono a macchiare i denti quali tabacco, caffè, vino rosso e altri cibi o
bevande contenenti coloranti.

Mantenimento: quotidiana igiene orale domiciliare con l’ausilio di prodotto del commercio con leggeri contenuti sbiancanti, quali dentifrici o appositi programmi. Ripetizione periodica del trattamento (di regola semestrale) in abbinamento alla seduta di igiene.

ESTRAZIONI

Gonfiore, infezione, infiammazione o emorragia facilmente controllabili. Raramente si verifica una momentanea impotenza funzionale ed un rialzo della temperatura: applicare una borsa di ghiaccio sulla guancia, in corrispondenza della ferita e tenerla, 30 minuti sì e 30 minuti no, per le prime 24 ore.

Evitare i cibi caldi, assumere soltanto cibi morbidi e freddi. Non bere alcolici e limitare il fumo il più possibile.

Evitare di sdraiarsi nelle ore successive all’ estrazione, nel caso 2 cuscini per posizionare la testa più alta del corpo.

Evitare gli sciacqui poiché non permettono la formazione del coagulo. In caso di sanguinamento mettere un tampone di garza direttamente da premere sulla ferita e tenerlo in compressione per almeno 20 minuti.

Insorgenza di dolore lieve: assumere al bisogno un farmaco antinfiammatorio o antidolorifico.

Dolore acuto o gonfiore eccessivo: richiedere controllo medico. Potrebbe rendersi necessaria, dietro indicazione dell’odontoiatra, una terapia antibiotica.

OTTURAZIONI / RICOSTRUZIONI / DEVITALIZZAZIONI / RITRATTAMENTI

OTTURAZIONI/RICOSTRUZIONI:

Distacco: le otturazioni sotto gengiva, al colletto o sul bordo incisale, a causa della limitata superficie di appoggio, possono staccarsi.

Sensibilità, fastidio, male: in caso di carie profonda la cura potrebbe indurre un’accentuazione dei sintomi tale da rendere necessaria la devitalizzazione dell’elemento.

Viraggio cromatico: i compositi con cui si eseguono otturazioni e ricostruzioni nel tempo cambiano colore. Fumo e alcuni pigmenti alimentari accentuano il problema. I compositi ad alto contenuto di ceramica (più cari) riducono di molto il rischio di variazione cromatica.

DEVITALIZZAZIONI/RITRATTAMENTI.

Dolore, sensazione di allungamento del dente: effetto temporaneo che progressivamente scompare.

Frattura di dente o radice: i denti devitalizzati e non protetti da capsula (dente) in ceramica (terapia opzionale ma fortemente consigliata), posso spaccarsi a causa delle forze masticatorie. In caso di frattura della radice il dente va estratto e riabilitato con impianto.

Ascesso: il ritrattamento è una terapia non sempre risolutiva. Esiste il rischio di sviluppare ascessi. Se non ulteriormente trattabile il dente va estratto.

Mantenimento: Igiene quotidiana accurata, igiene professionale periodica (di regola semestrale); controllo periodico (1 volta l’anno) per il monitoraggio di nuovi attacchi cariosi, infiltrazioni, lievi distacchi o fratture dei compositi. Controllo radiografico periodico per il monitoraggio di lesioni o infezioni.

CURETTAGE

In generale: il trattamento è normalmente ben tollerato. In base, tuttavia, a possibile suscettibilità individuale o a presenza di notevole accumulo di placca e tartaro per igiene orale trascurata da parecchio tempo, l’interessato potrebbe avvertire, durante il trattamento o a trattamento avvenuto, una temporanea sensazione di “fastidio”, intesa come forma di ipersensibilità dentale agli stimoli termici, o di “turgore”  a livello gengivale dovuto al coinvolgimento del tessuto,

In alcuni casi potrebbero rendersi necessaria l’applicazione di anestetico topico o sistemico. In base alla gravita della malattia parodontale potrebbe rendersi necessaria la prescrizione di terapia antibiotica.

Mantenimento: Eseguire scrupolosamente le istruzioni di igiene orale domiciliare fornite al termine del trattamento. • Eseguire, se espressamente indicati dall’Igienista dentale, sciacqui con collutori dedicati o applicazioni locali di gel o spray. Sottoporsi a controlli odontoiatrici cadenzati secondo necessita terapeutiche individuali (di regola semestrali).

CHIRURGIA PARODONTALE / RIGENERATIVA

Possibili complicazioni: Dopo l’intervento è possibile avere aumento della sensibilità dei denti, gonfiore, dolore (controllabile farmacologicamente), infezione, infiammazione (con dolore ed ecchimosi nella guancia e nelle zone adiacenti la sede dell’intervento) o emorragia (facilmente controllabile).  Raramente si verifica una momentanea impotenza funzionale ed un rialzo della temperatura. Tutte le complicazioni immediate e a distanza vengono notevolmente ridotte attenendosi scrupolosamente alle indicazioni dell’odontoiatra ed attenendosi ai tempi consigliati per i controlli a distanza.

Di seguito le raccomandazioni generali da adottare successivamente al suo trattamento:

  1. Non sciacquare per le 2/3 ore successive all’ intervento;
  2. Possibilmente non guidare per lunghi tratti o andare in bicicletta nelle due ore successive all’ intervento;
  3. Non assumere bevande o cibi caldi o eccessivamente consistenti per le 12 ore successive;
  4. Non fumare, non assumere alcolici, non bere caffè per le 72 ore successive all’ intervento;
  5. Dopo le prime due ore lavarsi i denti evitando la zona interessata dove eventualmente si può sciacquare con prodotti specifici (clorexidina o simili);
  6. Rimuovere i tamponi (generalmente un’ora dopo l’intervento) e far rimuovere le suture nei tempi consigliati (generalmente 7-10 gg dopo l’ intervento)
  7. Fare attenzione a non mordersi le labbra o le guance sino al completo esaurimento degli effetti dell’anestesia.
  8. Applicare del ghiaccio sulla zona nelle ore successive all’ intervento secondo le modalità consigliate.
  9. Seguire scrupolosamente la terapia farmacologica e le cadenze fissate per i controlli.

Mantenimento: Eseguire scrupolosamente le istruzioni di igiene orale domiciliare fornite al termine del trattamento. Sottoporsi a controlli odontoiatrici cadenzati secondo necessita terapeutiche individuali (di regola semestrali).

IMPIANTI

In generale: fintanto che persiste l’anestesia (da 1 a 4 ore), è possibile mordersi, involontariamente, le guance e la lingua: si consiglia di riprendere l’alimentazione solo quando risulti scomparso l’effetto anestetico.

Non porsi alla guida immediatamente dopo l’intervento.

Si sconsiglia la pratica sportiva o altri sforzi fisici il giorno stesso dell’intervento.

Dal giorno dopo l’intervento eseguire la normale igiene orale, facendo attenzione alla zona della ferita. Non utilizzare spazzolini elettrici ed idrogetto.

Seguire le prescrizioni farmacologiche consigliate. Evitare di masticare direttamente sulla zona dell’impianto per alcuni giorni successivi all’ intervento. Se l’impianto si rende visibile, non toccare con le dita e non “giocare” con la lingua su di esso.

Durante la fase di osteointegrazione (fino al posizionamento della capsula definitiva): non masticare cibi duri. Non fumare.

Dolore, gonfiore, infezione, infiammazione o emorragia facilmente controllabili: applicare del ghiaccio sulla zona nelle ore successive all’ intervento ad intervalli costanti fino a che il sintomo regredisce.

Mantenimento: Igiene quotidiana accurata, igiene professionale periodica (di regola semestrale); controllo periodico (1 volta l’anno) anche radiografico per il monitoraggio della buona salute dei tessuti di sostegno dell’impianto. Nuove infezioni che potrebbero sviluppare nell’osso o nella gengiva non vengono percepiti dal paziente fino alla perdita dell’impianto, a quel punto non più recuperabile. Stadi iniziali di infezioni, se prese per tempo, possono essere trattate con profilassi antibiotica. Astenersi dal fumo che interferisce con la buona stabilità nel tempo dell’impianto.

CORONE PROVVISORIE

Distacco: Non masticare nella zona di posizionamento della corona provvisoria per le prime 24 ore. A seguire evitare alimenti “collosi” (chewing gum, mollica di pane, pizza, focaccia, caramelle etc.). Il materiale di cementazione è volutamente a bassa ritenzione per permettere la rimozione e la sostituzione con la capsula definitiva in ceramica.

In caso di distacco contattare il centro e prenotare una seduta per la ricementazione.

Mantenimento: le corone provvisorie non garantiscono una buona tenuta contro le infiltrazioni cariose. Sono un manufatto tecnico di passaggio terapeutico e vanno sempre sostituite con le corone definitive in ceramica. In mancanza lesioni cariose potrebbero generarsi a livello del moncone o della radice sottostante e causare maggiori danni recuperabili con terapie più invasive e costose

BITE

In generale: Indossare preferibilmente nelle ore notturne. In casi di bruxismo di grado elevato è possibile indossare il bite anche di giorno, secondo il grado di comfort del paziente. Non masticare con il bite indossato. Nel tempo i digrignamenti volontari o meno usurano il pvc del bite che andrà quindi nel tempo rinnovato. Per la detersione utilizzare sapone liquido o prodotti appositi. Si sconsiglia l’utilizzo del dentifricio che opacizza e abrade la superfice liscia del bite.

Mantenimento: La protesi va mantenuta e controllata periodicamente.

PROTESI MOBILI / SCHELETRATI

In generale: Se non ha mai portato una protesi mobile o se ha rinnovato una protesi che portava già da molti anni, l’adattamento alla protesi nuova non è immediato. L’ingombro e la sollecitazione alle mucose o le tensioni provocate dagli appoggi sugli elementi restanti possono procurare fastidio, disagio e anche rifiuto ad indossare la protesi. Se il disagio è insopportabile richieda un ctrl con il medico. Se il disagio è lieve si abitui portando la protesi gradualmente di giorno in giorno e indossando la protesi di notte quando dorme.

Difficoltà a masticare: La protesi è stata costruita per una funzione masticatoria sostituiva, non adatta a carichi eccessivi o traumi violenti (schiacciare noci o torrone duro, aprire tappi, spezzare oggetti). La capacità masticatoria che si ottiene con una protesi è di molto inferiore a quella raggiungibile con una dentatura naturale. La masticazione andrà migliorata gradualmente incominciando con cibi teneri e friabili posti tra i denti posteriori, contemporaneamente a destra e a sinistra per aiutare la stabilità della protesi ed aumentare I’efficienza masticatoria. Se non si abitua gradualmente (qualche settimana) ricorra ad un controllo con il medico.

Instabilità: L’appoggio sulla gengiva umida e scivolosa può rendere instabile la protesi, anche in funzione della superficie naturale di appoggio nella sua bocca. L’arcata inferiore ha tipicamente meno capacità di trattenere la protesi rispetto all’arcata superiore aiutata anche dall’effetto di tenuta “a ventosa” del palato in resina. In caso di eccessiva instabilità si aiuti con della pasta per protesi. Nel tempo, periodicamente, una perdita di stabilità della protesi è da mettere in conto. Si corregge con una ribasatura, da considerarsi come manutenzione ordinaria.

Salivazione eccessiva: E’ un possibile iniziale effetto collaterale. Calerà progressivamente con il tempo e con l’abitudine.

Difficoltà a parlare: Le iniziali difficoltà nel parlare diminuiranno velocemente facendo esercizi di lettura ad alta voce.

Afte o lesioni da compressione: Nel caso si creassero sulle gengive delle piccole piaghe dovute all’appoggio della dentiera telefoni presso questo centro per gli opportuni ritocchi e non attenda inutilmente una guarigione che non arriverebbe.

Mantenimento: L’igiene domiciliare va eseguita scrupolosamente per poter consentire una buona durata alla protesi ed un corretto stato di salute al suo apparato masticatorio. La protesi è da togliere e da pulire dopo ogni pasto od ogni spuntino utilizzando uno spazzolino per protesi totale e del dentifricio o del normale sapone, sciacquando poi molto bene. Nel lavare la protesi, ponga massima attenzione a non farla cadere. La “pastiglia disinfettante” agisce su di una protesi pulita: eviti di utilizzarla inutilmente se la protesi non è ben spazzolata. Le resine di cui è composta la protesi non vanno pulite con solventi o abrasivi, o con spazzole metalliche. In caso di rottura di un margine protesico telefoni per la riparazione e non utilizzi la protesi con margini taglienti. Nel caso si rompesse la protesi chiami per la riparazione, non utilizzi colle o resine che ne comprometterebbero l’integrità.

Periodicamente (almeno 1 volta l’anno) è bene effettuare un controllo e un’igiene professionale.

CORONE PROVVISORIE

In generale: L’adattamento alla protesi, sia che lei arrivi da una dentatura naturale piuttosto che da una protesi mobile, non è immediato. L’ingombro può procurare iniziale fastidio, e difficoltà di sopportazione, anche in funzione della soggettiva capacità di accettazione. Se il disagio è insopportabile richieda un ctrl con il medico. Se il disagio è lieve dovrà attendere l’abitudine che con il passare del tempo le permetterà di apprezzare il comfort che la protesi le può dare.

  1. 0-24 ore:

– nessuno sciacquo
– utilizzare gel parodontale con clorexidina 0,5% 2-3 volte al giorno sui cappucci che rivestono gli impianti
– dieta fredda e liquida (succhi di frutta yogurt, brodo vegetale o di carne)
– dieta semiliquida (gelati, creme, passati di verdura, omogenizzati alla frutta)

  1. 24-48 ore :

– sciacqui con colluttorio contenente clorexidina 0,2% 2 volte al giorno
– utilizzo di gel parodontale 0,5% di clorexidina una volta al giorno (meglio la sera)
– dieta liquida e semiliquida a temperatura ambiente

  1. 2-10 giorno:

– sciacqui con colluttorio con clorexidina 0,2% 2 volte al giorno
– dieta semisolida: polenta, crema di funghi e carote, passati, frullati, omogenizzati di carne e pesce, uova ricotta formaggi
– budini e creme.
– controllo del dolore da compressione della protesi con analgesici, continuare la terapia antibiotica prescritta, verificare il ritorno della sensibilità entro 4-5 ore.

Difficoltà a masticare: La protesi è stata costruita per una funzione masticatoria sostituiva, non adatta a carichi eccessivi o traumi violenti (schiacciare noci o torrone duro, aprire tappi, spezzare oggetti). La capacità masticatoria che si ottiene con una protesi è di molto inferiore a quella raggiungibile con una dentatura naturale. La masticazione andrà migliorata gradualmente incominciando con cibi teneri e friabili posti tra i denti posteriori, contemporaneamente a destra e a sinistra per aumentare I’efficienza masticatoria. Se non si abitua gradualmente (qualche settimana) ricorra ad un controllo con il medico.

Salivazione eccessiva: E’ un possibile iniziale effetto collaterale. Calerà progressivamente con il tempo e con l’abitudine.

Difficoltà a parlare: Le iniziali difficoltà nel parlare diminuiranno velocemente facendo esercizi di lettura ad alta voce.

Distacco di un dente o frattura della resina/ allentamento viti di serraggio/distacco tappini di chiusura vite: sono fenomeni che possono capitare, causati dalle sollecitazioni della masticazione, da fenomeni di bruxismo o da infortuni. Il distacco dell’elemento di protesi è funzionale a proteggere gli impianti di sostegno da eccessive forze che si stanno sviluppando nelle attività di funzione. Se il carico o le sollecitazioni sono eccessive valuti di portare un bite di protezione notturno o diurno. Per la riparazione si rechi in studio portando con sé la protesi provvisoria da utilizzare temporaneamente.

Mantenimento: L’igiene domiciliare va eseguita scrupolosamente per consentire una buona durata alla protesi ed un corretto stato di salute al suo apparato masticatorio e la durata nel tempo degli impianti. L’accumulo di tartaro e l’attacco batterico che da questo può derivare a livello degli appoggi implantari può pregiudicare la tenuta degli stessi nell’arco di breve tempo. La pulizia va eseguita con l’aiuto di apposito filo interdentale (superfloss), di scovolini e idropulsore. L’igiene professionale in studio è obbligatoria con una periodicità quantomeno annuale (o più frequente a seconda delle sue abitudini d’igiene). La pulizia in studio permette di rimuovere la protesi dagli impianti ed eseguire una pulizia profonda della protesi così come degli attacchi implantari. Ugualmente importante è il controllo radiografico periodico (almeno 1 volta l’anno) della salute degli impianti. Nuove infezioni che potrebbero sviluppare nell’osso o nella gengiva non vengono percepiti dal paziente fino alla perdita dell’impianto, a quel punto non più recuperabile. Stadi iniziali di infezioni, se prese per tempo, possono essere trattate con profilassi antibiotica.